In questo articolo vengono descritti gli elementi che compongono la struttura del teatro. Alcuni sono scritti qui, gli altri potrai scoprirli partecipando al laboratorio di recitazione “Fuori le quinte”.
Platea: è quella parte della sala a sviluppo orizzontale o lievemente declive posta davanti al palcoscenico composta da poltrone e poltroncine divise da uno o più corridoi di accesso al pubblico. Con la parola platea si intende anche l’insieme di spettatori.
Golfo Mistico (fossa o buca dell’orchestra): è posto tra il proscenio e la prima fila della platea. È lo spazio riservato all’orchestra che suona dal vivo. Generalmente è protetto e circondato da un parapetto che lo separa dal pubblico.
Barcaccia: con il termine barcaccia ci si riferisce alla serie di palchetti posti immediatamente a lato del palcoscenico. C’è la barcaccia di destra e di sinistra. In passato tale settore era occupato dai regnanti di turno che, invece di assistere alle rappresentazioni dal palco reale, preferivano ammirare gli artisti a pochi metri di distanza, oggi di solito tali posti sono riservati per il direttore del teatro e i suoi ospiti.
Palcoscenico (o palco): è la parte che ospita l’azione scenica. È riservata ai tecnici e agli attori. È come un cubo a sei facce. La prima è il pavimento. A destra e a sinistra è delimitato dalle quinte, in fondo dal fondale, in alto dalla graticcia e comunica con la sala mediante il boccascena, dove ha sede il sipario oltre il quale sporge il proscenio, delimitato dalla ribalta.
Boccascena o arco scenico: è lo spazio, in altezza e larghezza, che divide il palcoscenico dalla platea. È un elemento architettonico che incornicia la parte della scena visibile al pubblico. Esistono due boccascena: “Boccascena in muratura” rappresentato dallo spazio vuoto delimitato dai muri del teatro. In genere in larghezza è chiuso dal sipario, mentre in altezza è coperto dal panno fisso posto in orizzontale sopra il sipario (arlecchino fisso). “Boccascena mobile” formato da tre elementi che incorniciano la scena subito dietro il sipario, lateralmente a destra ed a sinistra possiamo trovare le quinte che, se mobili, possono scorrere su ruote se armate o come una tenda se in tessuto, nella parte superiore troviamo l’arlecchino mobile anche esso posizionabile ad altezze variabili per adattarsi alle dimensioni delle varie scenografie.
Quinta o teletta: è l’elemento scenico che, insieme al cielo o aria o soffitto e al fondale, serve a delimitare lo spazio scenico: mentre il cielo lo delimita in altezza, le quinte lo delimitano lateralmente. Impedisce al pubblico di vedere i muri del teatro e il retroscena. Serve a nascondere le numerose attività necessarie allo svolgimento dello spettacolo: macchinisti che preparano cambi di scena successivi; attori che si preparano al loro ingresso in scena; fonico e relative apparecchiature; eventuale suggeritore; sarta e costumi per un cambio rapido; personale addetto alla sicurezza. Da qui l’espressione “dietro le quinte” ad indicare una serie di attività e persone fondamentali, ma invisibili. Quasi sempre la quinta è posta a sinistra e a destra del boccascena e si può ripetere in più file: vengono posizionate simmetricamente in uno o più ordini a seconda della grandezza del palcoscenico e delle esigenze sceniche; quasi sempre ad ogni coppia di quinte corrisponde un cielo o aria o soffitto (Cieletto). Esistono: varie tipologie di quinte: può essere in tela, o altro tessuto pesante (velluto), armata, quando la tela è montata (imbullettata) su telaio; a panneggio, quando la tela viene lasciata libera. Può essere: nera, se ha solo una valenza di servizio, di diverso materiale (legno, metallo, etc..) o di stoffa colorata (dipinta, semi-trasparente, etc..) se è parte integrante della scenografia. Prende il nome (quinta) dal tipico telaio in legno che sostiene la quinta armata: sul retro ha la forma di una V, ovvero di un cinque in caratteri latini.
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